Non sono vizi! Sviluppo la sua mente - neo mamma3

Dicembre è volato: inventa gli addobbi, allestisci, corse per i regali, festeggia disallestisci... e così è volato anche il terzo mese della mia Alida. Oggi, compie 4 mesi!
Anche questo post prende ispirazione dalla lettura di un libro, da tempo consigliatomi dalla collega Laura Matti: "Errori da non ripetere - come la conoscenza della propria storia aiuta ad essere genitori" di Daniel J.Siegel e Mary Hartzell (Raffaello Cortina Editore). Basandosi sugli studi più recenti nel campo della neuroscienza e della psicologia evolutiva, gli autori mostrano come le prime interazioni del bambino con le figure di riferimento abbiano un impatto diretto sulla struttura e sul funzionamento del cervello. Un attaccamento sicuro (come aveva iniziato a dire Bowlby intorno agli anni 1970) nei confronti di un adulto in grado di rispondere alle richieste primarie del bambino è di fondamentale importanza per il suo sviluppo cognitivo ed emotivo.
Sorge spontanea la domanda... nella pratica cosa significa? 
Da operatore me lo sono chiesta molte volte e spesso ho rimaneggiato elenchi, buone prassi, suggerimenti per rispondere neo-genitori attenti cercando di renderli concreti e di togliere il più possibile la glassa di amore incondizionato
Ora lo sto sperimentando sulla mia pelle. Il breve rapporto con mia figlia attualmente in completa fase di costruzione è iniziato con un periodo di innamoramento, di reciproca conoscenza in un turbinio di emozioni e sensazioni iniziate subito a mille (vedi post esperienza nascita), stemperato dalla quotidianità dell'allattamento (vedi post). La tessitura di una relazione così importante non può essere facile ed esclusivamente inconsapevole. Così rifletto spesso sui miei comportamenti nei confronti di Alida, mi confronto con storie e vissuti di altri genitori. I temi sono i più svariati dalla marca di pannolini alle sensazioni di impotenza quando non si colgono al volo i bisogni del piccolo|a urlatore folle.
Mi sento pienamente responsabile di questo suo periodo di vita visto che Alida non ha ancora la maturità cerebrale necessaria: le ricerca scientifiche dicono che l'attaccamento si concretizza in almeno 6 mesi, le cure degli adulti fornite al bambino|a alimentano lo sviluppo delle strutture mentali essenziali per la sopravvivenza, permetto il crearsi di circuiti cerebrali. Anche se fino ai 2 anni si parla di amnesia infantile, ovvero assenza di memoria esplicita, gli avvicendamenti delle relazioni con adulti sono incidenti rispetto al futuro.
NON SO RIPORTARE UN ELENCO PRECISO di cose da fare per renderla sicura e NON CREDO SIA NECESSARIO. Per me la buona prassi va calata nei vissuti e nella quotidianità degli specifici rapporti. Io so solo che, ad esempio, nel nostro caso quando Alida è disponibile passo del tempo a coccolarla: ho imparato i massaggi infantili, a portarla in fascia, cerco anche se stonata di cantarle delle canzoni, trovo i modi di farla sorridere, me la tengo semplicemente stretta, la sbaciucchio, mi faccio mangiucchiare le guance, ecc... Se sono solo ci metto tutta me stessa, capisco che ha solo me a cui aggrapparsi. Ma ammetto che è faticoso e che ho bisogno di un cambio.
Per fortuna, io ed Alida abbiamo un compagno/papà fantastico che ci segue nella relazione passo a passo, sia coccolando la sottoscritta che facendosi presente alla risoluzione dei bisogni con Alida (cambio pannolino, coccole, contenimento, ecc...). Stiamo cercando di includere nonni e zio il più possibile sopratutto nella condivisione dei nostri ragionamenti per le scelte educative, piuttosto che nel solo semplice babysitteraggio.
A chi parla di "vizi" rispondiamo semplicemente raccontando quanto scritto sopra e suggeriamo libri da leggere a disposizione nella Psicobiblioteca del Centro Studi CREATIVAMENTE

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